QLASH torna sui banchi di scuola, ma stavolta lo fa dall’altro lato della cattedra. Dal 3 al 7 giugno, infatti, dieci ragazzi dell’Istituto Martino Martini di Mezzolombardo (Trento) saranno protagonisti di QLASH Education, un progetto di alternanza scuola-lavoro che li porterà a creare e gestire un vero e proprio torneo di esport scolastico.

Dallo sport all’esport

Per una settimana, l’ultima dell’anno scolastico, le aule del Martino Martini, liceo scientifico ad indirizzo sportivo internazionale, accoglieranno il Team QLASH e si trasformeranno, almeno un po’, in una sorta di piccolo Dreamhack. Sotto la direzione di Claudia Galingani Mongini, Luca ‘Bertels’ Bertelli ed Alessio Paoletti, alcuni studenti lavoreranno a tutte le fasi di ideazione, progettazione ed esecuzione di un torneo di videogiochi, al quale potranno iscriversi alcuni dei loro compagni.

Dall’impostazione di una simulazione di analisi di mercato (per scoprire i “gusti” videoludici degli studenti), alla scelta del regolamento, passando per la produzione di grafiche, comunicati stampa e post sui social network, per quattro giorni i ragazzi lavoreranno alla creazione dell’evento. Fino al culmine di venerdì 7 giugno, quando il torneo vedrà finalmente la luce.

Non mancheranno anche ospiti illustri, come un workshop tenuto da Salvatore Pergolesi, direttore artistico di QLASH, che terrà una lezione di videomaking e fotografia.

Il progetto QLASH Education

Quella di Mezzolombardo sarà ufficialmente la prima avventura “sul campo” del progetto QLASH Education, coordinato per l’Italia da Claudio Poggi e gli stessi Claudia Galingani Mongini e Luca ‘Bertels’ Bertelli. Un progetto che ha già portato e continuerà a portare il team QLASH negli istituti superiori di tutta Italia, per spiegare che cosa sono gli esport e promuovere un uso corretto e consapevole del videogioco.

“Abbiamo avviato questo progetto a fine 2018”, spiega Claudio Poggi. “E in pochi mesi siamo arrivati a spiegare la nostra iniziativa addirittura ai dirigenti scolastici delle regioni di Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna. Adesso questa esperienza di alternanza scuola-lavoro, speriamo la prima di una lunga serie”.

“Non è stato facile farci ascoltare a livello istituzionale, perché quando parli di videogiochi in Italia tutti storcono un po’ il naso”, ha aggiunto Luca Bertelli, capitano del Team Pro di Hearthstone. “Ma crediamo fortemente in questo progetto e il Martino Martini rappresenta il nostro punto di partenza”.

Felice anche Claudia Galingani Mongini, social media manager di QLASH: “QLASH Education è appena nato, c’è ancora tantissimo lavoro da fare, ma cominciamo a raccogliere i primi frutti. Sono sicura che sarà un’esperienza fantastica, tanto per gli studenti quanto per noi stessi”.

L’Istituto Martino Martini di Mezzolombardo

L’Istituto Martino Martini è un vero vanto del territorio. Nel 2012 è stata inaugurata la nuova e moderna sede  di via Perlasca: una struttura all’avanguardia, quasi avveniristica, dotata di tutto ciò che uno studente può desiderare per compiere il proprio percorso formativo con efficacia.

L’edificio, infatti, è stato costruito secondo criteri improntati al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, ed ospita gli oltre 600 studenti in ambienti luminosi e spaziosi, con laboratori attrezzati, una grande palestra, un auditorium e ampi spazi verdi all’esterno.

L’offerta formativa si arricchisce con l’adozione di strumenti educativi atti a sensibilizzare un corretto rapporto con i consumi energetici, nonché a valorizzare le risorse alternative con attività volte a promuovere la sostenibilità e l’efficienza energetica.

Che cos’è l’alternanza scuola-lavoro?

L’Alternanza scuola-lavoro è una modalità didattica innovativa, che attraverso l’esperienza pratica aiuta a consolidare le conoscenze acquisite a scuola e testare sul campo le attitudini di studentesse e studenti, ad arricchirne la formazione e a orientarne il percorso di studio, grazie a progetti in linea con il loro piano di studi.

L’Alternanza scuola-lavoro, obbligatoria per tutte le studentesse e gli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori, licei compresi, è una delle innovazioni più significative della legge 107 del 2015 (La Buona Scuola) in linea con il principio della scuola aperta.