Appassionati di PlayerUnknown’s Battlegrounds, segnatevi sul calendario questa data: domenica 18 febbraio, ore 21. Dopo il grande successo del PUBG Open, iBob e QLASH tornano a unire le forze per il PUBG Streamer Invitational!

In diretta streaming sul canale Twitch di iBob, il PUBG Streamer Invitational è la prima manifestazione del suo genere in Italia, dove a sfidarsi saranno 20 team formati dai principali caster di PUBG del nostro Paese. Uno show da non perdere, insomma.

PUBG Streamer Invitational: il format

Ciascuno degli streamer invitati ha creato un proprio team composto da amici e follower. Le squadre si andranno a scontrare in una serata caratterizzata da un Best of 3 con punteggi stabiliti, utilizzando questo schema:

1° Posto: +32 Punti
2° Posto: +25 Punti
3° Posto: +20 Punti
4° Posto: +15 Punti
5° Posto: +13 Punti
6° Posto: +11 Punti
7° Posto: +9 Punti
8° Posto: +7 Punti
9° Posto: +5 Punti
10° Posto: +3Punti
11-15° Posto: +1 Punti
16-20° Posto: 0 Punti
Bonus di +1 punto per ogni kill.

A castare l’evento insieme a iBob ci sarà Adriano Milone, meglio conosciuto come Il Merlo, poliedrico caster che ha fatto dell’energia e dell’esplosività della narrazione il suo marchio di fabbirca, non solo in Italia ma anche negli Stati Uniti d’America.

Parola a iBob!

Ma lasciamoci raccontare il PUBG Streamer Invitational direttamente dal papà del format, Roberto ‘iBob’ Lucentini.

“Non era mai stato organizzato un evento del genere per PUBG in Italia, ho pensato: perché non farlo noi? Si tratta di uno show match, senza premi in palio. L’importante sarà divertirsi tutti insieme e attirare quanto più pubblico possibile, per far conoscere il gioco”.

Una serata all’insegna di risate, competizione e anche novità: “Come ho già accennato nei miei stream, ci sarà un annuncio importante che riguarda il custom server e l’organizzazione di tornei. Non voglio anticipare niente, invito tutti a seguirci domenica sera!”.

PUBG come esport?

Sebbene il PUBG Streamer Invitational sarà a tutti gli effetti più uno show che una vera competizione, in molti si chiedono se PUBG potrà mai essere a tutti gli effetti un esport alla pari di altri titoli.

“PUBG come esport? Ci si può avvicinare, però la natura Battle Royale lo terrà comunque distante rispetto ad altri titoli competitivi. Questo perché il Battle Royale è caratterizzato da una forte componente randomica: ci sono i loot, c’è la safe zone, eccetera”.

Una soluzione per ridurre l’impatto della cosiddetta varianza può essere quella adottata già da altri giochi, come Hearthstone ad esempio: “Sì, aumentare il numero di match riduce l’influenza del fattore fortuna. Più partite fai, più è probabile che emerga il team migliore. Io credo che PUBG necessiti ancora di qualche miglioramento, tra bug e imperfezioni, ma se vorrà diventare un esport non potrà stravolgersi più di tanto: la base dovrà rimanere questa”.