Un nuovo anno è appena cominciato e questo per Hearthstone sarà un po’ l’anno zero dal punto di vista dell’esport. Le novità, per chi positive per chi negative, sono molte. In questo articolo le esaminerò punto per punto e vi dirò la mia a riguardo.

La Ladder

Questa modalità, nonostante dichiarazioni di intenti di cambiamento da parte dei developer, resta invariata sia nella forma sia nella centralità in termini di importanza per la qualificazione al circuito HCT: infatti resta il modo più “safe” per collezionare i punti necessari per entrare a far parte dei giocatori che si giocheranno i Playoff stagionali.

Per qualificarsi con il solo utilizzo della ladder servono 3 top 25, che sono un’impresa ardua ma non impossibile, soprattutto per il fatto che, anche per quest’anno, sarà possibile tentare la scalata su tutti e tre i server (EU, NA e Asia) prendendo a fine mese i punti dal server nel quale è stato compiuto il miglior piazzamento.

Rispetto all’anno precedente vediamo come la distribuzione dei punti sia comunque più omogenea: infatti una top 200 regala lo stesso quantitativo di punti di una top 16 in un tour stop (nuovi major). Personalmente sono il primo a non amare la ladder, però una cosa va detta in difesa di Blizzardsenza la ladder a fare da “tappo” per la qualificazione sarebbe impossibile gestire un quantitativo cosi alto di persone.

I Tour Stop

La nuova evoluzione del major in casa Blizzard che non si appoggerà più (almeno per il momento sembra cosi) al circuito GrandPrix del Dreamhack per assegnare punti HCT tramite tornei. A differenza dei major precedenti, questa nuova versione sarà giocata fino alla top 16 online in modo tale da poter permettere poi a Blizzard di organizzare al meglio l’evento finale garantendo, oltre ad un prizepool di ben 30.000 dollari, anche le spese di viaggio completamente pagate per tutti e 16 i giocatori qualificati.

Per il momento è stato annunciato solo il primo di una miriade di Tour Stop, che quest’anno avranno luogo in tutto il mondo: la Copa America. Per questo evento la struttura sembra andare a favorire la regione che ospiterà l’evento: infatti ci saranno di 4 qualifier, 2 aperti ai nord americani, uno ai latino americani, e uno al resto del mondo. Scelta che sicuramente in caso di major in Europa andrà a premiare i giocatori del vecchio continente, che trovo giusta sia per limitare i costi di viaggio sia per dare quel senso di appartenenza ad ogni evento.

I migliori 8 giocatori di ogni qualifier convergeranno in un torneo da 32 persone dal quale la top 16 andrà appunto all’evento live che per questo primo Tour Stop avrà luogo a San Paolo, Brasile.

Questi tornei dalla top 32 in poi iniziano ad assegnare punti HCT ed insieme alla ladder sono l’unico modo per ottenerli (senza contare i punti che vengono dati a chi partecipa ai playoff ovviamente).

Questa nuova gestione dei tornei dà la possibilità a molti più giocatori di partecipare, essendo online fino alla top 16, e questo penso sia molto positivo per la crescita della community esportiva di Hearthstone.

Le Challenger Finals

Torneo al quale ci si può qualificare tramite Challenger Cup (cup online che prendono il posto delle vecchie cup a punti dello scorso anno) e Tavern Hero sul proprio territorio nazionale. Tutti i vincitori di cup e eventi live approvati potranno partecipare alle Challenger Finals, dalle quali la top 8 andrà ai playoff – a patto che i giocatori in questione non si siano mai qualificati nelle tre stagioni precedenti ai playoff.

Questo formato rende possibile l’ingresso da parte di tutti quelli che hanno poco tempo da dedicare al gioco e che però vorrebbero comunque provare a qualificarsi ai playoff; anche questa è una modalità che approvo, unica nota dolente di questi tornei è il fatto che il formato sarà BO3 e non BO5, scelta che penso sia stata presa per dare una continuità ai vecchi Tavern Hero per venire incontro a molti organizzatori che sul suolo nazionale non hanno abbastanza tempo per organizzare e portare a termine in giornata tornei in BO5.

Gli Hearthstone Masters

Nuovo status a disposizione dei giocatori di Hearthstone più meritevoli nella collezione dei punti HCT, diviso in tre tier che danno accesso a tornei esclusivi, denaro e visibilità da parte di Blizzard.

Scelta fatta palesemente in risposta alle critiche di Noblord, famoso giocatore americano che, dopo essersi qualificato più volte ai playoff lo scorso anno, facendo un calcolo delle ore spese tra tornei online, ladder e major si era reso conto che il gioco non valeva la candela in termini di rapporto tempo/denaro e che aveva fatto notare con un post su reddit questa controversia alle alte sfere della casa di Irvine.

Pro Team Standings

Altra iniziativa aggiunta in risposta alle critiche, stavolta da parte dei team, riguardo la gestione della visibilità durante i major: molti team nell’anno precedente avevano chiuso la sezione Hearthstone perché non si sentivano abbastanza tutelati da parte di Blizzard in termini di ritorno di immagine.

Ora ci sarà questa “ladder” che non è altro che la somma dei punti HCT fatti da 3 giocatori scelti a priori da parte di ogni team pro, che oltre ad un ritorno di visibilità avrà anche un compenso economico non indifferente per ogni giocatore che partecipa del team.

Conclusioni

Concludo ricordando che il numero minimo di punti per partecipare ai playoffs per la prima stagione è di 45 punti. È stato prontamente dichiarato che questo numero sarà soggetto a possibili cambiamenti in futuro, e che in caso non ci fossero per ogni regione 64 giocatori a 45 punti quelli che ne avranno totalizzati il maggior numero andranno a riempire gli slot fino al raggiungimento appunto dei 64 giocatori.

Penso che tutti questi cambiamenti siano positivi per il movimento esport di Hearthstone e che ora si possa veramente vivere di Hearthstone senza dover fare attività collaterali come streaming, coaching, e quant’altro.

Ora ci sarà una scissione netta tra content creator e giocatori, almeno per quanto riguarda la road to World Championship, e credo che il fatto che Blizzard stia cercando di creare un circuito in grado di dare da mangiare a quelli che investono più tempo nel circuito competitivo sia una cosa fantastica!