Con il Wild Open Invitational, il torneo più importante dell’anno per quel che riguarda il formato wild, siamo già a due circuiti ufficiali in cui Blizzard decide di adottare il formato Best of 3 (che per comodità da qui in poi chiamerò Bo3) a discapito del formato sin qui più usato, il Best of 5 (Bo5).

Questa inversione di tendenza è stata adottata anche nelle Challenger Series e nelle Challenger Finals, oltre che nei Fireside Gathering, e per ora sembra che Blizzard sia soddisfatta del cambiamento.

Anche se per molti player non si tratta di un cambiamento così impattante nel competitive, dato che – almeno per ora – nei Tour Stop e nel circuito HCT principale il formato è ancora Bo5, secondo me stanno facendo delle prove per introdurlo anche in quelle circostanze.

Il motivo di questo mio pensiero è dovuto alla mancanza di soluzioni viabili per rendere vivibili determinati tornei che, a causa di un’affluenza senza precedenti, durano troppe ore: un qualifier per un Tour Stop, ad esempio, dura fino a 13 ore al giorno ed è di difficile gestione da parte degli organizzatori. Per non parlare degli eventi open del circuito HCT, tornei sempre pieni con slot che vengono riempiti nel giro di una manciata di minuti dall’apertura delle iscrizioni.

Ma il formato Bo3 è bilanciato?

Ovviamente ad oggi la risposta è no, però con delle migliorie al gioco potrebbe ovviamente esserlo. Il gioco ne perderebbe tanto? Per i giocatori hardcore assolutamente sì: è ovvio che dover portare un mazzo in più implichi anche un diverso tipo di approccio alla preparazione, più incastri nella lineup, più conoscenza e preparazione dietro ad ogni mazzo.

D’altro canto la situazione allo stato attuale delle cose diventa problematica, perché nessuno può rimanere concentrato e dare il massimo per un tempo così prolungato, e inoltre questo favorisce un’altra problematica, ovvero la possibilità che nell’arco di questi tornei lunghissimi ci siano giocatori che si danno il cambio giocando con lo stesso account (o giocando in gruppo essendo online).

Si era anche pensato di dividere in più giornate un torneo online grosso, ma in questo modo moltissimi non sarebbero stati in grado di partecipare per motivi di tempo e per problemi di sovrapposizione di tornei.

E se i mazzi fossero da 40 carte?

Parlando con il mio compagno di merende e giocatore navigato Budilicious, siamo giunti alla conclusione che per migliorare il formato Bo3 (ma in generale il gioco) serva un incremento delle carte nei mazzi ad almeno 40 carte, per dare la possibilità ai giocatori di potersi esprimere al meglio tatticamente nell’arco di una serie.

Partendo dal presupposto che a mio avviso il metodo perfetto non esiste, penso che questa prima stagione sia un beta test e che, con i dovuti accorgimenti al gioco, il Bo3 possa essere un’opzione viabile per il futuro torneistico online di Hearthstone.