Ben ritrovati amici dal vostro capitano VKing!

Pochi giorni fa sono stati annunciati i cambiamenti al bilanciamento del gioco, una frase che nel linguaggio di casa Blizzard è sempre da tradurre con nerf in arrivo.

Non è infatti nella filosofia del Team5 bilanciare il gioco tramite un buff alle carte: il lavoro del powercreep spetta solo ai nuovi set in arrivo! In questo modo, oltre a spendere piuù volentieri le monetine che abbiamo in tasca, viene massimizzato l’impatto di freschezza derivato da ogni release.

Eppure di carte che avrebbero avuto bisogno di potenziamenti o rivisitazioni complete ne è pieno il mondo e, ironicamente, oggi voglio parlarvi dei Grimy Goons, la fallimentare meccanica di hand-buff che avrebbe avuto sicuramente bisogno di una spintarella.

La triste storia dei Grimy Goons

Rilasciati con Mean Streets of Gadgetzan, i Grimy Goons sono uno dei tre clan della città e, fatta eccezione per il 99% delle carte con meccanica Inspire, sono anche il tentativo di novità meno riuscito di Hearthstone.

Con sorpresa di nessuno, non hanno praticamente mai visto gioco dalla data di nascita fino al giorno della loro dipartita dallo Standard, tra qualche settimana. 

A causa loro, le tre classi colpite da tale disgrazia hanno passato un brutto momento: l’Hunter è stato a lungo il grande assente di ladder e tornei; il Warrior si è dovuto mettere un cosplay da Ragnaros pur di non ricorrere al pacchetto pirati e si è infine arreso a sottostare al comando di Patches; il Paladin ha atteso a lungo la sua rinascita, tornando in auge poi grazie soltanto a una schiera sorprendente di murloc.
 

I Jade sono ovunque, buona parte della lineup del mondiale presentava vari strumenti offerti dal club dei Kabal fondato da Pool8… e i Grimy Goons? E la Hand-Buff Mechanic? Mai vista.

 

sgag

Il fallimento totale, prevedibile già dall’idea stessa della meccanica, viene reso esplicito dalle parole dei developer con l’uscita di Knights of the Frozen Throne:

“Al contrario di quanto successo con i Jade Golem, abbiamo deciso di non sviluppare mai più alcuna carta Hand-Buff sulla linea dei Grimy Goons per migliorare quella specifica meccanica. Carte come Acolyte of Pain e Wild Pyromancer sono già forti così e diventano davvero pericolose con meccaniche hand-buff. Forse pubblicheremo qualche servitore simile, ma nulla di specifico per buffare le carte in mano”.

Ci aspettavamo dunque almeno un equivalente del Drakonid Operative per ciascuna delle tre classi colpite dalla piaga dei Grimy Goons… e invece NIENTE.

 

Here come the kobolds

L’ultimo scherzo è arrivato con l’arrivo dei coboldi, uniti alla nuova meccanica che non solo non sinergizza in alcun modo coi Goons, ma va addirittura nella direzione opposta: il Recruit. Prendere un servitore direttamente dal deck. Sento la risata di Ben Brode in lontananza.

La meccanica del potenziamento della propria mano è consistentemente inconsistente.

Volendo cercare il marcio alla radice del problema, la prima cosa che mi viene in mente è il costo dei servitori che buffano altri servitori. A pensarci meglio, non è propriamente il costo il problema, ma il fatto che essi stessi subiscano pesanti svantaggi nella propria costituzione.

Quelli che invece hanno un “body” sano, si pensi a Trogg Beastrager 2 mana 3-2, subiscono penalità nella specificità del buff, “random beast” in questo caso.

Sempre il Trogg in questione ci può aiutare per capire un altro problema tramite un esempio: preferireste giocare un Trogg Beastrager o un Crackling Razormaw come turno 2?

Sì, è vero, il Razormaw ha bisogno di un servitore sul board per attivare il suo effetto Adapt, ma nonostante questo il suo effetto è immediato e non necessita di ulteriore attesa, spesso l’effetto derivante è più forte di un +1/+1 e ha un peso specifico tanto su servitori “piccoli” che “grandi”. Sopra ogni cosa, però, è possibile scegliere il target di tale buff. Non c’è scritto random da nessuna parte.

 

Random is no good

Eccolo lì il chiodo che chiude la bara dei Grimy Goons: troppa casualità e troppa inconsistenza (nell’accezione inglese del termine). L’impossibilità di scegliere il destinatario del potenziamento nella propria mano esclude a priori una meccanica del genere da uno scenario come quello dei mondiali.

Non potrà mai valere più di altre meccaniche (pescare carte/anticipare lo sviluppo in mana/iniziare a costruire un lategame sin dai primi turni). Il Team5 ha sicuramente avvertito il pericolo snowball provenire dai pericolosi mafiosi di Gadgetzan e non ha voluto osare troppo in quella direzione, ma così sono rimasti totalmente ingiocabili per 2 anni.

Ma che senso possono avere degli orrori come Smuggler’s Crate o Hidden Cache? Io resto basito.

Non a caso, l’unica mezza eccezione a questa regola è stato il Paladin, che ha potuto godere di carte di classe che andassero a buffare tutta la mano, anziché un servitore nello specifico. L’esempio migliore è il Grimestreet Enforcer, la migliore in assoluto tra quelle proposte dai Grimy Goons e comunque insufficiente. Dare +4/+4 alla propria mano non sopperisce al dover giocare una 4-4 per 5 mana.

Inoltre, la meccanica hand-buff è l’unica che praticamente punisce il giocatore per avere armi o spell nella propria mano, non costituendo possibile target per le altre carte. Imporre questo limite a Paladin, Warrior e Hunter su tutti è una mossa a dir poco geniale.

 

In conclusione

Concluderò questa autopsia dicendo che la meccanica di potenziamento della propria mano dovrebbe aspirare a essere orientata al “tempo”, ma fa affidamento su un sacrificio iniziale di tempo che preveda al tempo stesso una mano da giocare piena di carte.

Condizioni totalmente contrastanti su Hearthstone.

Messi sul tavolo tutti i sacrifici necessari per avere questo vantaggio, ci si rende immediatamente conto che non è mai valsa la pena. Sopratutto se l’alternativa è giocare Prince Keleseth, buffando direttamente tutto il resto del mazzo magari più di una volta.

Il fatto che una carta non dei Grimy Goons faccia esattamente ciò che si aspettava facessero loro, ma meglio, è il simbolo del fallimento di questo design. Speriamo che Blizzard abbia imparato la lezione